1° Commento Vanna
Sereno (21
maggio ore 01,25)
Sento la necessità di intervenire
nel rispetto di tutti coloro che soffrono e che stanno inciampando
nei giochi meschini di un sistema che non lascia nulla al caso.
Mi dispiace profondamente ascoltare l’ inasprimento dei
toni sul denominatore comune della sofferenza.
Vorrei proporre una riflessione che va ben oltre la difesa
o l’ attacco di un metodo anziché di un altro. Vorrei
sottolineare alcuni aspetti che, da soli, smonteranno le menzogne.
Per coloro che,
abitualmente, leggono i dati che, grazie al Web, riporto, spesso,
nei miei articoli e sui miei siti o pagine FB, citando i link
ufficiali e le rispettive autorevoli
fonti, non saranno cose nuove ma per qualcuno probabilmente sì.
La prima riflessione deve nascere
spontanea pensando che nei 38
paesi più industrializzati del mondo, di cui l’ Italia fa
parte, si spendono circa 500 miliardi di € per il costo del
cancro, ogni anno. In
un paese come l’ Italia questo significa 500€ procapite (dalle
nostre tasse … quanti lo sapevano? …
senza calcolare le offerte dei filantropi alle singole
associazioni). Ci si
aspetterebbe che i risultati fossero ben diversi da quei paesi
che, molto meno sviluppati, quei soldi non li spendono affatto !!!
Invece, udite, udite:
I risultati sono pressoché i medesimi !!!
Però questi dati esistono ma i media nazionali non ce li
forniscono !!! Bisogna
trovarseli da soli !!! Ora,
anche il più sprovveduto fra gli esseri viventi potrà
comprendere che c’è sotto qualcosa !!!
Altro fatto inquietante:
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un grido
d’ allarme sostenendo che entro
il 2030 la mortalità da cancro sarà pressoché
raddoppiata. (I riferimenti agli articoli originali potrete
trovarli tutti nelle mie note o sui miei siti).
Sono circa 100 anni che il Sistema ci tiene in pugno con la
prepotenza ed il terrorismo psicologico.
Ci sono trasmissioni
come Mi manda Raitre (vedi
trasmissione del 6 maggio) che fanno scienza basandosi
su un singolo caso per condannare tutto ciò che non è MONOPOLIO.
E ... il sottotitolo ... che con insistenza scorreva
ripetutamente dicendo ……. "malata
di tumore si affida ad una terapia non riconosciuta e muore"
... non vi sembra folle? Avrei voluto far regia ed inserire il
sottotitolo più incisivo : " MILIONI
DI MALATI SI AFFIDANO ALLE TERAPIE RICONOSCIUTE E MUOIONO
". ….. Chi è quello stronzo che ha detto che
siamo un popolo libero? (scusate mi è scappato … pensavo ad
alta voce) Programmi
come questo rivelano il sintomo evidente di un sistema in
crisi, passato alla fase B della famosa affermazione di
Schopenhauer: "Tutte
le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono
ridicolizzate; secondo: VENGONO VIOLENTEMENTE CONTESTATE; terzo:
vengono accettate dandole come evidenti”.
(in questo link la cronaca di un
aneddoto).
Attenzione Amici che nella
seconda fase, quella cruenta, nella quale, sino ad oggi, il
sistema ha stravinto, uno degli strumenti che viene utilizzato
per una più violenta contestazione è il popolo bue, quello
che si nasconde dietro ai miti e che si fida ciecamente,
spesso incapace di arrivare alle informazioni
o di comprenderle in autonomia.
Non cadiamo in questa trappola e non scontriamoci su
opposti fronti.
I media usano questi metodi da
troppi decenni e consiglierei caldamente la visione del
film/documentario “Le
cure proibite” di Massimo Mazzucco
che fa una panoramica degli ultimi (circa)100 anni della
storia del cancro e delle persecuzioni contro gli innovatori.
E’ un film storico/documentaristico. Dopo averlo visto
avrete altro materiale su cui riflettere.
A
proposito di Rosanna che inneggia alla chemio terapia:
io non ho la sfera di cristallo e non so se ciò che
promuove le nasca dal cuore o dalle tasche né mi interessa
insinuare alcun dubbio sulla sua persona. Nessuno di noi potrebbe
avere alcun vantaggio nell’ ipotizzare nulla di simile. Quindi
invito tutti a formarsi un’opinione personale nel più ampio
rispetto del singolo ed a non farsi strumentalizzare da questo
sistema che ovviamente ci preferisce sciocchi creduloni
vittime del fascino mediatico che ci propinano.
1° Commento di Rosanna
Banfi: (21 maggio ore 09,41)
2°
Commento Vanna Sereno: (22
maggio ore 12,15)
Questo è
il commento per cui non è stato possibile il copia-incolla,
pubblicato in un singolo post sulla bacheca di Rosanna
Banfi (22 maggio ore 17,30)
Cara
Rosanna, il fatto che oggi si possa parlare pubblicamente di tutto
questo è estremamente positivo.
Finalmente quest’ argomento non è più
sepolto nel silenzio discriminante che una volta
costringeva le donne ammalate di tumore al seno a vivere questa
atroce esperienza nel terrore della tragedia e del giudizio
estetico. Il tumore al seno
non era definito un male cattivo, crudele o ingiusto ma
“brutto”.
L’ espressione comune era “Ho un brutto male” e poi calava l’
inesorabile silenzio a nascondere i calvari individuali vissuti
nella più totale solitudine.
Oggi molte
CAMPAGNE INFORMATIVE SUI PROGRESSI DI DIAGNOSI E TERAPIE, spesso,
hanno come SPONSOR proprio le aziende più attente alla bellezza,
come le grandi case cosmetiche o della moda e per TESTIMONIALS ci
sono donne famose, come attrici, ballerine, showgirls, sportive,
per le quali il corpo è anche strumento di lavoro, che senza più
vergognarsi, negli anni hanno fatto coming-out, da Sandra Mondaini
a Kylie Minogue, da Anastasja a TE e da altre testimonial.
E’
chiaro, Rosanna, che quando in risposta al mio post tu SCRIVI
: “Io racconto come chiunque altro la mia esperienza”
è un’ affermazione naturale che in realtà potrebbe
sembrare comica se non si trattasse di una tragedia !
“Come chiunque altro” potrebbe essere una fantasia del
tuo cuore o più semplicemente una frase dal sapore tanto
legittimo quanto incoerente. Tu interpreti
personaggi che entrano nelle famiglie, attraverso ruoli in
cui la gente può vivere fantasiosamente storie che non gli
appartengono, in cui si identificano.
Molti vedono in te qualcosa di ben diverso da una persona
qualunque. Rosanna, tu
non sei “qualunque altro”. Quando tu parli, dovresti sapere
molto bene quanto gli effetti delle tue parole peseranno sull’
opinione di coloro per i quali tu rappresenti un mito o un punto
di riferimento. Il
concetto di responsabilità morale merita riflessioni profonde.
Nei
commenti al tuo post si
percepisce chiaramente la disperazione di chi, da persona
qualunque, vive la tragedia del tumore e che, anziché fidarsi di
ciò che appare, vive la propria tragedia documentandosi, al fine
di potersi creare un’ opinione personale, in una realtà dove
nonostante ci dicano che oggi di cancro si guarisce, constatiamo
che perdiamo sempre più persone care, parenti e amici a causa di
questo male. La gente respira l’ incoerenza delle notizie anche
semplicemente guardandosi intorno. Da qui l’ insostenibile
diventa un totem ! Loro
sanno bene che una tua affermazione, nella quale sostieni
pubblicamente che tu sei salva grazie alla chemioterapia produrrà
un vero e proprio “effetto ad imbuto”. Le tue parole di
personaggio pubblico, che gode della stima e dell’ affetto di
molti fans che si fidano di te, si trasformeranno inevitabilmente
nel concetto che la chemioterapia è la miglior cura per il cancro
anche se non l’ avrai detto.
Tu non puoi dire “ Io racconto come chiunque altro la mia
esperienza”. Chi
accetta di essere testimonial di una campagna informativa rende
pubbliche delle informazioni e non è una persona qualunque.
Si assume precise responsabilità morali.
Un
esempio pratico semplice semplice ?
Io lotto per la battaglia contro il cancro da un po’ di
anni e pur non appartenendo al modo dello spettacolo, sono seguita
da centinaia di migliaia di persone, attraverso siti e, più
recentemente, attraverso diversi gruppi, e pagine Facebook. Rendendomi
conto del peso che potrebbero avere le mie parole, sto ben attenta
a non dire nulla che possa essere interpretato come una qualsiasi
regola di parte, tantomeno in materia di metodi di cura, ma cerco
di documentare con coerenza ciò che potrà avvicinarci ad un
futuro più equo, dove non esista un monopolio che vanti risultati
insostenibili, dove i media possano perdere il bavaglio e non
siano più assoldati da chi tira le fila di un business che vede
spese le cifre a cui ho chiaramente fatto riferimento nel post
precedente alla tua risposta, dove le spese in oggetto non trovano
la naturale corresponsione nei rispettivi risultati. Penso che
un’ azione critica, costruttiva, in questo momento, possa
iniziare cercando di smascherare le menzogne.
Anche il più distratto, di fronte ai dati reali non potrà
non notare l’ incoerenza di ciò che vogliono farci credere.
Ritengo
sia necessario creare le condizioni affinché la scienza possa
portarci verso soluzioni migliori, non permettendo ai “giochini
di prestigio” d’ un sistema che, attraverso l’ immagine
anche di testimonials famosi, avvalla le proprie verità a scapito
di oneste competizioni scientifiche dove la sostenibilità degli
eventi non si traduca solo in dichiarazioni prive di sostanza e
fondamento ma siano preludio di risultati concreti.
Il nostro concetto di responsabilità, vuole che si tenga
conto della necessaria prudenza, della coerenza e della necessaria
dose di azione.
Molta
parte di scienza lotta in silenzio, quotidianamente, per le grandi
soluzioni a favore della nostra salute e non percepisce il benché
minimo finanziamento poiché i fondi, come sempre, andranno a
coloro che, attraverso l’ immagine e la visibilità sapranno
conquistare la fiducia di chi deciderà di sostenere la ricerca,
nella piena convinzione di fare la cosa giusta.
Ci sono soluzioni che da oltre 10 anni attendono di essere
finanziate. Dobbiamo
favorire la scienza onesta, anche quella che non può comperare la
fiducia attraverso l’ immagine, per mancanza di fondi.
MI
SCRIVI: “e non parliamo sempre di SOLDI per favore”!
Cara
Rosanna, i SOLDI sono proprio quelli che MANCANO a chi non potrà
permettersi di curarsi, a meno che non accetti di farsi curare con
ciò che questo sistema CI IMPONE per gentile concessione.
MI
SCRIVI: “il mio corpo LO CURO COME MEGLIO CREDO senza
demonizzare chi si cura diversamente”!
Bene,
Rosanna, sembrerebbe un “Osanna” verso il diritto delLA
LIBERTA’ DI CURA… ma non basteranno affermazioni come queste a
renderlo possibile. Tu
ed altri potrete permettervi di scegliere come curarvi ma molte
perone che, pur non vivendo in agiatezza, attraverso le tasse
avranno contribuito, ogni anno, a sostenere il costo del cancro,
non avranno la libertà decisionale di cui parli.
Costoro avranno versato i loro contributi a favore di un
sistema che, al momento del bisogno, non li sosterrà, negando
loro la libertà di poter decidere come curarsi.
Verrà loro detto: “Se
ti vuoi curare devi fare così “!
… la domanda successiva sarà: “ Dov’è l’
alternativa”?
L’ alternativa c’è sempre ma per l’ attuale sistema è:
“Se non hai la possibilità economica di curarti diversamente da
come ti dico io, L’ ALTERNATIVA è MORIRE”! I soldi li hai già
versati a questo sistema per avere il diritto di curarti? Non ne
hai più altri per curarti come vuoi tu? Che importa? Tanto la
pelle è tua e tu, non conti nulla.
NON CONFONDIAMO queste riflessioni con un attacco alla
classe medica, anch’essa, come noi, vittima di questo sistema
che spesso la obbliga a scegliere: “o con loro o contro di
loro”.
La
voce del cittadino qualunque non verrà mai ascoltata dal grande
pubblico. La voce dei morti che gridano vendetta, che avrebbero
voluto scegliere altri metodi di cura ma sono morti accompagnati
delle cure convenzionali non
conta più nulla, ma nella nostra coscienza sentiamo lo strazio
della sofferenza che li ha condotti verso un destino ingiusto.
Non dobbiamo permettere che la voce di milioni di persone
che avrebbero voluto essere qui a parlare, oggi, si spenga nell’
indifferenza.
Ora si ode la voce di qualche sopravvissuto che si prodiga
generosamente a favore di chi gli ha salvato la vita ed i media
enfatizzano i singoli casi a supporto della credibilità di chi si
impone con ingiusta prepotenza.
Dov’è
la libertà, la troviamo forse dietro gli spot che promuovono
coloro che hanno fatto la storia del cancro degli ultimi 50 anni?
Cosa diciamo all’ Organizzazione Mondiale della Sanità ?
“Mettetevi d’ accordo perché qui qualcuno mente ed i numeri
che sostenete non trovano la benché minima corrispondenza con le
illusioni delle quali ci saziano ogni giorno “!
I
SOLDI, Rosanna, sono quelli che vengono spesi da una collettività
che vorrebbe risultati concreti.
I
SOLDI sono quelli che mancano a quei ricercatori che, attraverso
le loro scoperte, avrebbero
potuto fornire opportunità di risultati concreti, a breve
termine. Quei soldi sono andati, come sempre, a chi, ha potuto
comperare altra immagine per veder riconfermata la fiducia nei
loro confronti, approfittando del fatto che l’ immagine, per la
“massa bue” conta più della sostanza, approfittando anche del
fatto che la superficialità, di chi crede di sapere tutto perché
tempestato d’ informazioni lampo, non verificabili, è il
miglior risultato per garantire che nulla dell’ attuale
situazione possa cambiare.
Rosanna, ricordiamoci che la responsabilità di raccontare la
propria esperienza quando si ha un’ immagine pubblica, avendo a
cuore il bene della collettività, è grande ed è necessario fare
delle scelte strategiche nel vero interesse degli altri. La
generosità d’ animo per cui si decide di dare voce a chi soffre
ed anche a chi non potrà venirci a parlare dei propri successi,
perché ha perso questa battaglia per la vita, sta nell’
affrontare gli argomenti con prudenza e competenza cercando anche
di evitare inutili scontri.
Come
non comprendere coloro che si arrabbiano, dal momento che,
informandosi, si sono resi conto che le soluzioni come i
chemioterapici non solo non sono vincenti ma sono dannose ed
innescano altre patologie e che paradossalmente provocano il
cancro, per non parlare dei danni irreversibili degli effetti
collaterali e della distruzione delle difese immunitarie ?
Certe affermazioni non se le sono inventate per
divertimento o per spirito di contraddizione.
Hanno letto tanto, si sono sforzati di cercare quelle
informazioni che i media non ci danno ma che i numeri lasciano
trasparire. Le
loro voci e parole non potranno mai avere il peso delle tue ma, a
modo loro vorrebbero comunicarti che i dati di fatto ed i numeri
dimostrano che la chemioterapia ha fallito nei numeri e che quando
tu dici che grazie alla chemioterapia sei guarita, in quel preciso
momento, il tuo impatto mediatico produce l’ effetto ad imbuto
di cui sopra.
C’è
una grande differenza fra parlare alla televisione, partecipare ad
uno spot, rilasciare un’ intervista su un giornale cartaceo o
interagire su Internet. Quando si scelgono le vie del web, e si
decide di essere come gli altri, in mezzo agli altri, interagendo
e dialogando è anche necessario mettersi nei panni degli altri,
anche di coloro che la pensano diversamente, o che hanno realtà
economiche differenti dalle tue.
Penso
che se tutti facessimo questo sforzo per trovare un punto d’
incontro, la logica e la coerenza prenderebbero il sopravvento e
l’ interazione umana potrebbe aprire le porte ad un cambiamento
che affronti il tema del cancro in modo più etico e democratico a
favore del nostro diritto alla salute di cui tanto ci parlano
negandoci però la libertà di scelta e di cura in un panorama
piuttosto inquietante. (vedi programmi televisivi come “mi manda
raitre” del 6 maggio).
Cara
Rosanna sono certa che avendo conosciuto il dolore e la paura del
cancro saprai condividere la necessità di lottare, sì, per la
prevenzione, che con certezza è l’ azione che garantisce i
migliori risultati sulla lunga distanza, ma anche per la vera
libertà di scelta terapeutica, auspicando che questo sistema
possa non tradire i propri contribuenti, dimostrando vero
interesse per la salute pubblica, prima che la sfiducia sia tale
da giustificare veri e propri atti di forza. (proprio il 2011 ci
dimostra che i social network possono creare non pochi problemi). I
toni sull’ argomento si stanno inasprendo oltre ogni limite ed
il web sta letteralmente “bollendo” in merito a questi
argomenti. La gente si sente presa in giro ed i malumori si
traducono spesso in scontri che vanno evitati con la
ragionevolezza. Sembra che, per molti, la pazienza sia
finita (come non comprenderli?)
La
libertà di poter scegliere le cure va difesa e visto che anche tu
la ritieni legittima ritengo che si possa procedere affinché
possa presto diventare una realtà alla portata di tutti.
Post inserito sulla
bacheca di Rosanna (22
maggio ore 17,30)
2° Commento di Rosanna
Banfi: (22 maggio ore 17,46)
3° Commento Vanna Sereno: (22
maggio ore 20,30)
Perdonami
Rosanna se, sin dall’ inizio, sono stata molto diretta e se sono
intervenuta senza alcun preambolo ma sono certa che chi, come te,
conosce il dramma del cancro sappia bene quanto i preamboli siano
inutili. Sappiamo bene che solo la sostanza e la prevenzione ci
potranno salvare la vita.
Mi farebbe molto piacere sapere se potremo contare sulla tua
collaborazione di testimonial per il raggiungimento del comune
obbiettivo di poter vedere la libertà di cura diventare presto
una realtà alla portata di tutti, dove nessun monopolio possa
prepotentemente vantare diritti di scelta sulla vita altrui.
Considerando le attuali spese pubbliche per coprire il costo del
cancro, in Italia, questa via non permetterebbe solo di tutelare
il diritto della libera scelta, nelle cure da intraprendere,
ma permetterebbe anche un grande risparmio per la Sanità.
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