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SCAMBIO DI RIFLESSIONI  FRA  VANNA SERENO  E  ROSANNA BANFI

QUI i Post originario dalla bacheca di Rosanna Banfi Personaggio pubblico   k ENTRA


22 maggio 2011

Come spesso accade, Facebook, improvvisamente, crea qualche disservizio ed oggi non mi permette di procedere con il solito copia incolla, tanto comodo quanto veloce, che ti permette di scrivere off line e di postare in un secondo tempo.

Questo il Post dal quale siamo partiti ....

 

Leggo le discussioni che seguono in questo post. Gli animi si scaldano ed i commenti sono piuttosto forti. Decido di intervenire per calmare gli animi, inserendo un mio personale contributo.

 

In questa pagina riporterò solo il mio botta e risposta con Rosanna. Tutti i commenti Qui



1° Commento Vanna Sereno (21 maggio ore 01,25)

Sento la necessità di intervenire nel rispetto di tutti coloro che soffrono e che stanno inciampando nei giochi meschini di un sistema che non lascia nulla al caso.  Mi dispiace profondamente ascoltare l’ inasprimento dei toni sul denominatore comune della sofferenza.  Vorrei proporre una riflessione che va ben oltre la difesa o l’ attacco di un metodo anziché di un altro. Vorrei sottolineare alcuni aspetti che, da soli, smonteranno le menzogne.  Per  coloro che, abitualmente, leggono i dati che, grazie al Web, riporto, spesso, nei miei articoli e sui miei siti o pagine FB, citando i link ufficiali e le rispettive  autorevoli fonti, non saranno cose nuove ma per qualcuno probabilmente sì.

La prima riflessione deve nascere spontanea pensando che nei  38 paesi più industrializzati del mondo, di cui l’ Italia fa parte, si spendono circa 500 miliardi di € per il costo del cancro, ogni anno.  In un paese come l’ Italia questo significa 500€ procapite (dalle nostre tasse … quanti lo sapevano? …  senza calcolare le offerte dei filantropi alle singole associazioni).  Ci si aspetterebbe che i risultati fossero ben diversi da quei paesi che, molto meno sviluppati, quei soldi non li spendono affatto !!!

Invece, udite, udite:   I risultati sono pressoché i medesimi !!!  Però questi dati esistono ma i media nazionali non ce li forniscono !!!  Bisogna trovarseli da soli !!!  Ora, anche il più sprovveduto fra gli esseri viventi potrà comprendere che c’è sotto qualcosa !!!

Altro fatto inquietante:  L’ Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un grido d’ allarme sostenendo che entro il 2030 la mortalità da cancro sarà pressoché raddoppiata. (I riferimenti agli articoli originali potrete trovarli tutti nelle mie note o sui miei siti).  Sono circa 100 anni che il Sistema ci tiene in pugno con la prepotenza ed il terrorismo psicologico.

Ci sono trasmissioni  come Mi manda Raitre (vedi trasmissione del 6 maggio) che fanno scienza basandosi su un singolo caso per condannare tutto ciò che non è MONOPOLIO.   E ... il sottotitolo ... che con insistenza scorreva ripetutamente dicendo ……. "malata di tumore si affida ad una terapia non riconosciuta e muore"  ... non vi sembra folle? Avrei voluto far regia ed inserire il sottotitolo più incisivo : " MILIONI DI MALATI SI AFFIDANO ALLE TERAPIE RICONOSCIUTE E MUOIONO ". ….. Chi è quello stronzo che ha detto che siamo un popolo libero? (scusate mi è scappato … pensavo ad alta voce)  Programmi come questo rivelano il sintomo evidente di un sistema in crisi, passato alla fase B della famosa affermazione di Schopenhauer: "Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: VENGONO VIOLENTEMENTE CONTESTATE; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”.   (in questo link la cronaca di un aneddoto).

Attenzione Amici che nella seconda fase, quella cruenta, nella quale, sino ad oggi, il sistema ha stravinto, uno degli strumenti che viene utilizzato per una più violenta contestazione è il popolo bue, quello che si nasconde dietro ai miti e che si fida ciecamente, spesso incapace di arrivare alle informazioni  o di comprenderle in autonomia.  Non cadiamo in questa trappola e non scontriamoci su opposti  fronti. 

I media usano questi metodi da troppi decenni e consiglierei caldamente la visione del film/documentario “Le cure proibite” di Massimo Mazzucco  che fa una panoramica degli ultimi (circa)100 anni della storia del cancro e delle persecuzioni contro gli innovatori.  E’ un film storico/documentaristico. Dopo averlo visto avrete altro materiale su cui riflettere.

A proposito di Rosanna che inneggia alla chemio terapia:  io non ho la sfera di cristallo e non so se ciò che promuove le nasca dal cuore o dalle tasche né mi interessa insinuare alcun dubbio sulla sua persona. Nessuno di noi potrebbe avere alcun vantaggio nell’ ipotizzare nulla di simile. Quindi invito tutti a formarsi un’opinione personale nel più ampio rispetto del singolo ed a non farsi strumentalizzare da questo sistema che ovviamente ci preferisce sciocchi creduloni  vittime del fascino mediatico che ci propinano.

 

1° Commento di Rosanna Banfi: (21 maggio ore 09,41)

2° Commento Vanna Sereno: (22 maggio ore 12,15) 

Questo è il commento per cui non è stato possibile il copia-incolla, pubblicato in un singolo post sulla bacheca di Rosanna Banfi (22 maggio ore 17,30)

Cara Rosanna, il fatto che oggi si possa parlare pubblicamente di tutto questo è estremamente positivo.  Finalmente quest’ argomento non è più  sepolto nel silenzio discriminante che una volta costringeva le donne ammalate di tumore al seno a vivere questa atroce esperienza nel terrore della tragedia e del giudizio estetico.  Il tumore al seno non era definito un male cattivo, crudele o ingiusto ma “brutto”.  L’ espressione comune era “Ho un brutto male” e poi calava l’ inesorabile silenzio a nascondere i calvari individuali vissuti nella più totale solitudine.

Oggi molte CAMPAGNE INFORMATIVE SUI PROGRESSI DI DIAGNOSI E TERAPIE, spesso, hanno come SPONSOR proprio le aziende più attente alla bellezza, come le grandi case cosmetiche o della moda e per TESTIMONIALS ci sono donne famose, come attrici, ballerine, showgirls, sportive, per le quali il corpo è anche strumento di lavoro, che senza più vergognarsi, negli anni hanno fatto coming-out, da Sandra Mondaini a Kylie Minogue, da Anastasja a TE e da altre testimonial.

E’ chiaro, Rosanna, che quando in risposta al mio post tu SCRIVI  : “Io racconto come chiunque altro la mia esperienza”  è un’ affermazione naturale che in realtà potrebbe sembrare comica se non si trattasse di una tragedia !  “Come chiunque altro” potrebbe essere una fantasia del tuo cuore o più semplicemente una frase dal sapore tanto legittimo quanto incoerente. Tu interpreti  personaggi che entrano nelle famiglie, attraverso ruoli in cui la gente può vivere fantasiosamente storie che non gli appartengono, in cui si identificano.  Molti vedono in te qualcosa di ben diverso da una persona qualunque.  Rosanna, tu non sei “qualunque altro”. Quando tu parli, dovresti sapere molto bene quanto gli effetti delle tue parole peseranno sull’ opinione di coloro per i quali tu rappresenti un mito o un punto di riferimento.  Il concetto di responsabilità morale merita riflessioni profonde. 

Nei commenti al tuo post  si percepisce chiaramente la disperazione di chi, da persona qualunque, vive la tragedia del tumore e che, anziché fidarsi di ciò che appare, vive la propria tragedia documentandosi, al fine di potersi creare un’ opinione personale, in una realtà dove nonostante ci dicano che oggi di cancro si guarisce, constatiamo che perdiamo sempre più persone care, parenti e amici a causa di questo male. La gente respira l’ incoerenza delle notizie anche semplicemente guardandosi intorno. Da qui l’ insostenibile diventa un totem !  Loro sanno bene che una tua affermazione, nella quale sostieni pubblicamente che tu sei salva grazie alla chemioterapia produrrà un vero e proprio “effetto ad imbuto”. Le tue parole di personaggio pubblico, che gode della stima e dell’ affetto di molti fans che si fidano di te, si trasformeranno inevitabilmente nel concetto che la chemioterapia è la miglior cura per il cancro anche se non l’ avrai detto.  Tu non puoi dire “ Io racconto come chiunque altro la mia esperienza”.  Chi accetta di essere testimonial di una campagna informativa rende pubbliche delle informazioni e non è una persona qualunque.  Si assume precise responsabilità morali. 

Un esempio pratico semplice semplice ?  Io lotto per la battaglia contro il cancro da un po’ di anni e pur non appartenendo al modo dello spettacolo, sono seguita da centinaia di migliaia di persone, attraverso siti e, più recentemente, attraverso diversi gruppi, e pagine Facebook.  Rendendomi conto del peso che potrebbero avere le mie parole, sto ben attenta a non dire nulla che possa essere interpretato come una qualsiasi regola di parte, tantomeno in materia di metodi di cura, ma cerco di documentare con coerenza ciò che potrà avvicinarci ad un futuro più equo, dove non esista un monopolio che vanti risultati insostenibili, dove i media possano perdere il bavaglio e non siano più assoldati da chi tira le fila di un business che vede spese le cifre a cui ho chiaramente fatto riferimento nel post precedente alla tua risposta, dove le spese in oggetto non trovano la naturale corresponsione nei rispettivi risultati. Penso che un’ azione critica, costruttiva, in questo momento, possa iniziare cercando di smascherare le menzogne.  Anche il più distratto, di fronte ai dati reali non potrà non notare l’ incoerenza di ciò che vogliono farci credere. 

Ritengo sia necessario creare le condizioni affinché la scienza possa portarci verso soluzioni migliori, non permettendo ai “giochini di prestigio” d’ un sistema che, attraverso l’ immagine anche di testimonials famosi, avvalla le proprie verità a scapito di oneste competizioni scientifiche dove la sostenibilità degli eventi non si traduca solo in dichiarazioni prive di sostanza e fondamento ma siano preludio di risultati concreti.  Il nostro concetto di responsabilità, vuole che si tenga conto della necessaria prudenza, della coerenza e della necessaria dose di azione. 

Molta parte di scienza lotta in silenzio, quotidianamente, per le grandi soluzioni a favore della nostra salute e non percepisce il benché minimo finanziamento poiché i fondi, come sempre, andranno a coloro che, attraverso l’ immagine e la visibilità sapranno conquistare la fiducia di chi deciderà di sostenere la ricerca, nella piena convinzione di fare la cosa giusta.  Ci sono soluzioni che da oltre 10 anni attendono di essere finanziate.  Dobbiamo favorire la scienza onesta, anche quella che non può comperare la fiducia attraverso l’ immagine, per mancanza di fondi.

MI SCRIVI: “e non parliamo sempre di SOLDI per favore”!

Cara Rosanna, i SOLDI sono proprio quelli che MANCANO a chi non potrà permettersi di curarsi, a meno che non accetti di farsi curare con ciò che questo sistema CI IMPONE per gentile concessione.

MI SCRIVI: “il mio corpo LO CURO COME MEGLIO CREDO senza demonizzare chi si cura diversamente”!

Bene, Rosanna, sembrerebbe un “Osanna” verso il diritto delLA LIBERTA’ DI CURA… ma non basteranno affermazioni come queste a renderlo possibile.  Tu ed altri potrete permettervi di scegliere come curarvi ma molte perone che, pur non vivendo in agiatezza, attraverso le tasse avranno contribuito, ogni anno, a sostenere il costo del cancro, non avranno la libertà decisionale di cui parli.  Costoro avranno versato i loro contributi a favore di un sistema che, al momento del bisogno, non li sosterrà, negando loro la libertà di poter decidere come curarsi.  Verrà loro detto:  “Se ti vuoi curare devi fare così “!  … la domanda successiva sarà: “ Dov’è l’ alternativa”? 
L’ alternativa c’è sempre ma per l’ attuale sistema è: “Se non hai la possibilità economica di curarti diversamente da come ti dico io, L’ ALTERNATIVA è MORIRE”! I soldi li hai già versati a questo sistema per avere il diritto di curarti? Non ne hai più altri per curarti come vuoi tu? Che importa? Tanto la pelle è tua e tu, non conti nulla.  NON CONFONDIAMO queste riflessioni con un attacco alla classe medica, anch’essa, come noi, vittima di questo sistema che spesso la obbliga a scegliere: “o con loro o contro di loro”.

La voce del cittadino qualunque non verrà mai ascoltata dal grande pubblico. La voce dei morti che gridano vendetta, che avrebbero voluto scegliere altri metodi di cura ma sono morti accompagnati delle cure convenzionali  non conta più nulla, ma nella nostra coscienza sentiamo lo strazio della sofferenza che li ha condotti verso un destino ingiusto.  Non dobbiamo permettere che la voce di milioni di persone che avrebbero voluto essere qui a parlare, oggi, si spenga nell’ indifferenza.
Ora si ode la voce di qualche sopravvissuto che si prodiga generosamente a favore di chi gli ha salvato la vita ed i media enfatizzano i singoli casi a supporto della credibilità di chi si impone con ingiusta prepotenza. 

Dov’è la libertà, la troviamo forse dietro gli spot che promuovono coloro che hanno fatto la storia del cancro degli ultimi 50 anni? Cosa diciamo all’ Organizzazione Mondiale della Sanità ? “Mettetevi d’ accordo perché qui qualcuno mente ed i numeri che sostenete non trovano la benché minima corrispondenza con le illusioni delle quali ci saziano ogni giorno “! 

I SOLDI, Rosanna, sono quelli che vengono spesi da una collettività che vorrebbe risultati concreti.

I SOLDI sono quelli che mancano a quei ricercatori che, attraverso le loro scoperte,  avrebbero potuto fornire opportunità di risultati concreti, a breve termine. Quei soldi sono andati, come sempre, a chi, ha potuto comperare altra immagine per veder riconfermata la fiducia nei loro confronti, approfittando del fatto che l’ immagine, per la “massa bue” conta più della sostanza, approfittando anche del fatto che la superficialità, di chi crede di sapere tutto perché tempestato d’ informazioni lampo, non verificabili, è il miglior risultato per garantire che nulla dell’ attuale situazione possa cambiare.

Rosanna, ricordiamoci che la responsabilità di raccontare la propria esperienza quando si ha un’ immagine pubblica, avendo a cuore il bene della collettività, è grande ed è necessario fare delle scelte strategiche nel vero interesse degli altri. La generosità d’ animo per cui si decide di dare voce a chi soffre ed anche a chi non potrà venirci a parlare dei propri successi, perché ha perso questa battaglia per la vita, sta nell’ affrontare gli argomenti con prudenza e competenza cercando anche di evitare inutili scontri.

Come non comprendere coloro che si arrabbiano, dal momento che, informandosi, si sono resi conto che le soluzioni come i chemioterapici non solo non sono vincenti ma sono dannose ed innescano altre patologie e che paradossalmente provocano il cancro, per non parlare dei danni irreversibili degli effetti collaterali e della distruzione delle difese immunitarie ?  Certe affermazioni non se le sono inventate per divertimento o per spirito di contraddizione.  Hanno letto tanto, si sono sforzati di cercare quelle informazioni che i media non ci danno ma che i numeri lasciano trasparire.   Le loro voci e parole non potranno mai avere il peso delle tue ma, a modo loro vorrebbero comunicarti che i dati di fatto ed i numeri dimostrano che la chemioterapia ha fallito nei numeri e che quando tu dici che grazie alla chemioterapia sei guarita, in quel preciso momento, il tuo impatto mediatico produce l’ effetto ad imbuto di cui sopra. 

C’è una grande differenza fra parlare alla televisione, partecipare ad uno spot, rilasciare un’ intervista su un giornale cartaceo o interagire su Internet. Quando si scelgono le vie del web, e si decide di essere come gli altri, in mezzo agli altri, interagendo e dialogando è anche necessario mettersi nei panni degli altri, anche di coloro che la pensano diversamente, o che hanno realtà economiche differenti dalle tue. 

Penso che se tutti facessimo questo sforzo per trovare un punto d’ incontro, la logica e la coerenza prenderebbero il sopravvento e l’ interazione umana potrebbe aprire le porte ad un cambiamento che affronti il tema del cancro in modo più etico e democratico a favore del nostro diritto alla salute di cui tanto ci parlano negandoci però la libertà di scelta e di cura in un panorama piuttosto inquietante. (vedi programmi televisivi come “mi manda raitre” del 6 maggio).

Cara Rosanna sono certa che avendo conosciuto il dolore e la paura del cancro saprai condividere la necessità di lottare, sì, per la prevenzione, che con certezza è l’ azione che garantisce i migliori risultati sulla lunga distanza, ma anche per la vera libertà di scelta terapeutica, auspicando che questo sistema possa non tradire i propri contribuenti, dimostrando vero interesse per la salute pubblica, prima che la sfiducia sia tale da giustificare veri e propri atti di forza. (proprio il 2011 ci dimostra che i social network possono creare non pochi problemi).  I toni sull’ argomento si stanno inasprendo oltre ogni limite ed il web sta letteralmente “bollendo” in merito a questi argomenti. La gente si sente presa in giro ed i malumori si traducono spesso in scontri che vanno evitati con la ragionevolezza.  Sembra che, per molti, la pazienza sia finita (come non comprenderli?)

La libertà di poter scegliere le cure va difesa e visto che anche tu la ritieni legittima ritengo che si possa procedere affinché possa presto diventare una realtà alla portata di tutti.

Post inserito sulla bacheca di Rosanna (22 maggio ore 17,30)   


2° Commento di Rosanna Banfi:
(22 maggio ore 17,46)

3° Commento Vanna Sereno: (22 maggio ore 20,30)  

Perdonami Rosanna se, sin dall’ inizio, sono stata molto diretta e se sono intervenuta senza alcun preambolo ma sono certa che chi, come te, conosce il dramma del cancro sappia bene quanto i preamboli siano inutili. Sappiamo bene che solo la sostanza e la prevenzione ci potranno salvare la vita.

Mi farebbe molto piacere sapere se potremo contare sulla tua collaborazione di testimonial per il raggiungimento del comune obbiettivo di poter vedere la libertà di cura diventare presto una realtà alla portata di tutti, dove nessun monopolio possa prepotentemente vantare diritti di scelta sulla vita altrui.

Considerando le attuali spese pubbliche per coprire il costo del cancro, in Italia, questa via non permetterebbe solo di tutelare il diritto della libera scelta, nelle cure da intraprendere,  ma permetterebbe anche un grande risparmio per la Sanità.

 

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