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2012 Rivolta Fiscale IN ARRIVO ! DI
ALDO CANOVARI
Questa
importantissima lezione si può trarre leggendo For Good and Evil.
L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità di Charles
Adams, edito dal sottoscritto. Una
carrellata lunga 5000 anni di storia fiscale, che può aprire gli occhi
agli Italiani su tante cose, fra le quali: *
La gran parte degli eventi traumatici della storia furono causati da
rivolte fiscali. *
Il cittadino ha il sacrosanto diritto ad opporsi alle rapine tributarie
(diritto di appello al cielo di Locke). * I
cittadini di una nazione si dividono in due categorie fondamentali: 1) I
Consumatori di tasse (tax consumers); 2) I Pagatori di tasse (tax payers). * I
primi rappresentano una minoranza composta dai parlamentari, consiglieri
regionali e loro clientele, alti burocrati, vertici degli organi
istituzionali, amministratori di aziende e agenzie pubbliche e
para-pubbliche, di società partecipate. Il loro numero può essere
stimato in un ordine di grandezza di 500.000 individui (circa l’1% dei
contribuenti). * I
secondi rappresentano circa il 99% dei contribuenti. *
L’evasione è perlopiù effetto dell’abuso del potere impositivo. *
La propensione media all’evasione è direttamente proporzionale alla
pressione tributaria. *
La vera causa del deficit non è l’evasione, ma l’eccesso di spesa. *
La formula “No Taxation without Representation” è ormai inadeguata
(perché i rappresentanti al Parlamento rappresentano in realtà solo i
propri interessi e quelli delle proprie clientele). È necessario quindi
separare il potere di spendere da quello di tassare. *
La proporzionalità è un principio. La progressività è un arbitrio. * I
governanti dovrebbero conoscere, capire, e avere sempre davanti agli occhi
la Curva di Laffer e tendere alla Flat Tax. Questi
sono gli insegnamenti che la storia delle nazioni ci offre. In
Italia, la pressione tributaria è ai massimi livelli tra le nazioni
civili. Le angherie tributarie, l’incomprensibilità delle norme,
l’incertezza giuridica, le arbitrarie presunzioni a favore del fisco,
l’inversione generalizzata dell’onere della prova a carico del
contribuente pongono i cittadini alla mercé del fisco degradandoli al
rango di servi della gleba. In
Italia, a fronte di una tassazione spoliatrice lo Stato non rende i
servizi in nome dei quali sottrae al cittadino molto più della metà del
suo reddito e confisca risparmi già tassati, per destinarli agli sperperi
delle oligarchie parlamentari, burocratiche, giudiziarie, clientelari. In
Italia, attraverso una norma di recente introduzione (art. 29, D.L. n.
78/2010, e D.L. n.138/2011), gli atti di accertamento (che per più del
60% in sede contenziosa risultano infondati) daranno luogo a riscossione
immediata di un terzo della maggiore imposta pretesa, pur in pendenza di
ricorso, e quindi pur nella consapevolezza che nel 60% dei casi la pretesa
tributaria è illegittima e il pagamento da parte del contribuente non
dovuto. In
Italia, quindi, è stato reintrodotto il principio del solve et repete: un
principio incivile, dispotico, contrario al diritto e alla dignità del
cittadino, un principio inaccettabile, micidiale sul piano etico e
giuridico, che provocherà danni incalcolabili all’economia e alla
sopravvivenza delle imprese e dei privati contribuenti. Con
l’entrata in vigore di questa folle legge la situazione economica del
nostro Paese, già seriamente pregiudicata, verrà ulteriormente aggravata
e spinta al collasso. A
tutto questo si è aggiunta l’ultima follia del nuovo governo il quale
in luogo di tagliare drasticamente le spese ha saputo solo imporre
ulteriori pesanti inasprimenti fiscali che hanno esasperato ancor più il
cittadino. Questo
avvilente quadro sintetizza solo alcuni aspetti della dissennatezza-cecità
del legislatore. Pretendere, in tale assetto di rapina legalizzata, che i
cittadini assolvano correttamente all’obbligo tributario, e
scandalizzarsi se non lo fanno, è ipocrisia o idiozia. E, poiché è
stata valicata ogni ragionevole soglia di sopportazione, potrà innescarsi
in tempi brevi una vera e propria rivolta. Questo
spunto è frutto di una lunga esperienza (24 anni) maturata come giudice
tributario. Editore di Liberilibri, Macerata |
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