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ottobre
2011 Prospettive
e soluzioni. 1)
Premessa. 2) L’evoluzione della crisi economica. 3) La sospensione della
corrente elettrica. 4) La dittatura prossima ventura. 5) Il possibile
scenario futuro. 6) Soluzioni. Nei
nostri precedenti articoli (1 e 2) avevamo delineato le ragioni della crisi finanziaria. Un
grosso imprenditore agricolo questa estate mi ha detto: “Sto
impiantando nuove coltivazioni per prepararmi alla crisi del prossimo
anno, in cui dovremo essere autosufficienti”. La
cosa più inquietante è stata quella di scoprire un gruppo di persone che
ha organizzato già per ottobre una fuga in Argentina per
salvarsi; e ancora più inquietante è stato quando mi hanno offerto di
unirmi al gruppo, offrendo a me, a Jericho Sunfire e a un altro mio amico,
il biglietto e il soggiorno gratuito. Il motivo per cui hanno offerto
viaggio e soggiorno a me e ai miei amici non l’ho capito, ma la cosa mi
ha ricordato la storia raccontami da Solange, di Giuseppe Cambareri
(consigliere di Mussolini, massone e spia inglese) che nel 1948 in vista
di una imminente fine del mondo ha portato un gruppo di imprenditori in
Brasile ripulendoli da tutti i loro averi e lasciandoli in mutande. In
questi mesi ho cercato di capire cosa ci fosse di vero in queste voci,
specie perché non mi quadrava come si conciliasse una crisi economica
con, addirittura, una sospensione della corrente elettrica per
settimane o mesi. Mi
sono domandato altresì, da bravo paranoico complottista, se qualcuno non
volesse addirittura che io e altri portavoce del mondo del cosiddetto
complottismo facessimo articoli su una terribile crisi, facendoci
pervenire delle false notizie, al fine poi di sputtanare tutto il
lavoro della cosiddetta controinformazione. Eppure
queste due voci “catastrofe economica” e “sospensione della corrente
elettrica” continuano a girare. 2) L’evoluzione della crisi
economica Partiamo
da un dato di fatto. 1)
Un sistema finanziario che si regge su una moneta creata dal nulla,
come è quella attuale, è destinato a crollare prima o poi. Il sistema
monetario occidentale, non legato all’oro dal 1944, è una immensa truffa,
una bolla di sapone basata sul nulla. L’intera economia cioè si basa su
un bene (il denaro) che viene usato solo perché la gente non sa che il
suo valore intrinseco è pari a zero. Siccome però le banche e gli
stati sanno e hanno sempre saputo che la moneta non vale nulla, è
chiaro che tale sistema serve unicamente a dare un’immensa fregatura
alla popolazione (quello che Guzzanti chiama “il cetriolo
globale”). 2)
Dopo le già note vicende di Grecia e Portogallo, meno noto è il fatto
che negli USA di recente è fallito (la notizia da noi è stata data a
luglio) lo stato del Minnesota. “Shut down” c’è scritto
sulle porte degli uffici pubblici. 24.000 dipendenti pubblici senza
stipendi. Chiuse scuole, biblioteche, uffici pubblici che rilasciano
certificati, ecc. Ovviamente le notizie filtrate in Europa sono poche e
frammentarie, e i media si guardano bene dall’approfondire le
ragioni, le conseguenze pratiche, e discutere le soluzioni, della crisi.
E’ molto più importante discutere del numero di donne che frequentavano
casa Berlusconi, se il premier prenda o no il Viagra, ecc. Ogni tanto, per
variare, le pagine dei giornali vengono riempite dall’interessantissimo
dibattito sulla battuta di Berlusconi sul nome del nuovo partito “Forza
Gnocca” (intere pagine di giornali ho letto sui commenti dei vari
schieramenti politici a questa problematica). 3) In
Italia alcune notizie sono circolate poco. E pochi sanno che le varie casse
professionali, come la cassa forense, la cassa del notariato, la cassa
commercialisti, ecc., sono sull’orlo del fallimento perché,
proprio pochi giorni prima del fallimento della Lehman Brothers, hanno
acquistato un immenso pacchetto azionario proprio di questa banca; del
resto la gran parte del patrimonio delle Casse è investita in titoli di
Stato e obbligazioni varie, il che significa che presto salteranno per
aria tutte. La maggior parte delle casse sono state di fatto
commissariate, ma della cosa non si è accorto nessuno, perché non
l’hanno chiamato commissariamento ma “istituzione di una commissione
parlamentare di controllo”, ovvero una autorità di vigilanza sulla
gestione finanziaria, che in genere è il preludio del fallimento. Per la
cassa avvocati l’unico provvedimento di rilievo che si è avuto è stato
quello di un aumento delle tasse per gli avvocati, che ora devono versare
il 14 per cento alla cassa, mentre il cliente ne versa l’8 anziché il
4. In alcuni casi si è scoperto che alcuni investimenti erano stati
effettuati in isole del Pacifico come le Cayman, ma ovviamente la cosa è
passata quasi sotto silenzio. 4)
La cosa più inquietante, poi, è che ogni volta che la BCE e i governi
hanno varato delle misure anticrisi, tali misure si sono tradotte
in due sostanziali vie: a) maggiori aiuti alle banche (soluzione
geniale quanto voler risolvere il problema della mafia dando uno stipendio
fisso ai mafiosi); b) aumentando le tasse, come ad esempio il
recente aumento dell’IVA al 21 per cento. Pare
chiaro che questi e altri segnali in tal senso siano abbastanza univoci:
la crisi si espanderà in tutta Europa, salvando solo la Svizzera e
l’Inghilterra (quest’ultima infatti non a caso ha mantenuto la sua
moneta, pur avendo il 17 per cento di quote nella BCE). Soprattutto
però, che la crisi ci sarà, lo ha detto di recente il ministro Tremonti.
Lo ha detto chiaramente: ci sarà una crisi finanziaria peggiore di
quella del 1929. 3) La sospensione della corrente
elettrica La
cosa che mi ha più impensierito è questa storia della sospensione della
corrente elettrica. 1)
Di recente c’è stata una sospensione della corrente elettrica in Belgio
per diverse ore. Cause sconosciute. 2)
Pochi giorni prima del Belgio era toccato alla California: 5
milioni di persone sono rimaste al buio per giorni. Anche qui le
cause sono sconosciute e i media non hanno riportato alcuna notizia sulle
conseguenze del black out. Silenzio tombale su un evento che pure meritava
qualche riga in più. 3)
A questo punto sono andato a rivedere le notizie relative al black out
del 2004 in Italia. A quel tempo, andò via la corrente in tutta
Italia per circa 12 ore. I giornali ci raccontarono che il fatto fu dovuto
ad un albero che cadde su una linea dell’alta tensione in Svizzera. In
questi anni ho parlato con persone che lavorano all’Enel e mi hanno
tutte confermato che tale notizia era una balla clamorosa, perché
una spiegazione di questo tipo è impossibile. Incuriosito
maggiormente allora sono andato a leggermi la relazione tecnica della
commissione di inchiesta istituita a suo tempo dal parlamento per indagare
le cause del balck out. Il risultato è che i periti nominati non ci hanno
capito un cazzo, finendo per concludere che erano necessari altri mesi per
poter approfondire la questione. In conclusione: né i periti nominati,
né il governo, né il parlamento, almeno ufficialmente, sanno perché ci
fu il black out. Insomma,
si può ragionevolmente concludere che questi black out altro non siano
che prove generali del black out futuro. Dunque,
leggendo le notizie relative ai black out, in effetti sembra di poter
concludere che stiano facendo delle prove generali da qualche anno a
questa parte per un futuro black out generale. Ora
la domanda è: quale scusa troveranno? La
risposta mi è giunta inaspettata guardando un video di Swami
Kriyananda – un leader spirituale della comunità Ananda, che si rifà
agli insegnamenti di Paramahansa Yogananda – il quale ha parlato
di una sospensione dell’energia elettrica per tre settimane, in
conseguenza di una tempesta solare che ci sarà nel 2012. La cosa
che mi ha colpito è la precisione e la sicurezza con cui indicava le
modalità e la durata di questo evento, come se fosse informato con molta
precisione. A
questo punto faccio un ulteriore controllo. In effetti pare che sia
prevista una tempesta solare proprio per il 2012. Ce ne fu una alla fine
dell’800, ma ovviamente non ebbe gli esiti disastrosi che potrebbe avere
questa tempesta, in un’era in cui tutto funziona in base
all’elettricità. 4) La dittatura prossima ventura Infine,
la domanda che mi pongo è: ci sarà una dittatura? 5) Il possibile scenario futuro A
questo punto lo scenario mi appare chiaro. Ci sarà la crisi, e per giunta
sarà uno scenario apocalittico, perché si sommerà alla sospensione
dell’energia elettrica in buona parte del mondo, cui seguirà un giro di
vite dittatoriale. 6) Soluzioni E’
possibile prepararsi alla crisi in questo modo: –
Non investire in prodotti finanziari, ma in beni reali: terreni,
case, eventualmente oggetti di utilità (utensili, candele, ecc.). –
Rivedere la propria cultura alimentare. E’ possibile alimentarsi,
e bene, spendendo pochissimo e con poche cose al giorno se si conoscono le
regole base dell’alimentazione (che non sono quelle ufficiali che, al
contrario, sono false). In tal senso consiglio il libro di Arnold Ehret,
“Il sistema di guarigione della dieta senza muco”. –
Prepararsi a vivere in campagna. Nelle grandi città ovviamente la
vita sarà più difficile. Non a caso negli ultimi decenni la politica
dissennata dell’UE (con le sovvenzioni alle terre incolte, con
l’introduzione di alcuni semi e la proibizione di altri, ecc.) ha
distrutto l’agricoltura, costringendo contadini, agricoltori, pecorai,
ad abbandonare le compagne, a non produrre più nulla, oppure li ha
costretti ad un tipo di attività in cui si riesce a malapena a
raggiungere il pareggio del bilancio quando va bene; –
Il baratto. Nelle piccole comunità sarebbe necessario proporre
sempre più insistentemente nuove forme di baratto. L’avvocato dà
consulenze e servizi gratuiti; il falegname, il fabbro e gli artigiani
lavoreranno gratuitamente; il medico curerà gratuitamente; chi ha la
terra distribuirà i prodotti a tutti; chi non sa fare nulla imparerà ad
aiutare le persone impegnate in lavori manuali o nella coltivazione della
terra; ecc. –
Recuperare la scienza delle erbe e delle piante. La quasi totalità
delle piante che noi consideriamo inutili e che rappresentano
“erbaccia”, sono invece commestibili e, sapute scegliere,
rappresentano un ottimo alimento (senz’altro migliore di quello del
McDonald’s) e molte hanno virtù medicinali, o servono a scopi vari come
fabbricare saponi e altri prodotti utili per la quotidianità. Se
saremo pronti al caos, ce la caveremo con un po’ di fame, senza morire, e con un po’ di
freddo. Se non saremo pronti e il crack ci sorprenderà, per milioni di
persone, specie quelli che vivono nelle grandi città, potrebbe veramente
essere un grande problema. La
dittatura che verrà potrà preoccupare solo alcune categorie. I pochi
politici scomodi potrebbero essere eliminati. Gli intellettuali, i
giornalisti e gli artisti che hanno denunciato il sistema potrebbero
essere perseguitati; in realtà lo sono anche oggi, sia pure in forma
indiretta, perché ogni intellettuale non allineato perde i lavori che fa,
viene emarginato, come Barnard, Randazzo, e altri, quando non addirittura
ucciso, come Pasolini, Rino Gaetano, Stefano Anelli, Mauro De Mauro,
Ilaria Alpi, Graziella De Palo, Giancarlo Siani, Tobagi, D’Avanzo, ecc. Per
molte persone potrebbe essere addirittura l’occasione per rivedere i
valori su cui hanno fondato la loro vita fin qui, e rimodellarla su
parametri di riferimento diversi, e maggiormente ancorati a modelli di
riferimento spiritualmente più elevati. 7) Conclusioni finali Riassumendo.
La crisi finanziaria attuale, con i disastri prossimi venturi, servirà a
tre cose: 1)
Far acquisire beni reali alle banche, in cambio della cessione di beni
solo virtuali, come il denaro. Lo abbiamo spiegato nel nostro primo
articolo sulla crisi finanziaria (http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/10/cosa-serve-la-crisi-finanziaria-e-chi.html) 2)
Creare nuovi poveri e assoggettare ulteriormente la popolazione al potere
delle élites finanziarie, per evitare che evolvano materialmente ma
soprattutto spiritualmente (su cui v. il nostro articolo “A cosa serve
la crisi finanziaria, parte 2”: http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/08/cosa-serve-la-crisi-finanziaria-parte-2.html); 3)
Instaurare una dittatura mascherata da finto governo di emergenza, facendo
perire le persone più deboli e accelerare la creazione del New World
Order. E a
coloro che sostengono che non è possibile, che oggi siamo in democrazia,
che i nostri governanti non potranno mai provocare la morte di milioni di
europei, è sufficiente ricordare che il Trattato di Lisbona è
stato firmato dai nostri governanti; che i milioni di morti che abbiamo
avuto in Vietnam, Corea, e oggi Iraq, Afghanistan, e che avremo in futuro
nella inevitabile guerra all’Iran, e all’Islam, li hanno voluti i
nostri Bertinotti, D’Alema, Fini, Gasparri, Di Pietro, Veltroni,
Berlusconi, Pannella, Bonino. E per questa gente, un iracheno vale quanto
un napoletano, un torinese, o un sardo. Meno della carne da macello, perché
questa almeno serve a mangiare e dal macellaio ha un valore; noi, per loro
siamo solo delle rotture di coglioni inutili (come sostanzialmente
sostiene Marco Della Luna nel libro “Oligarchia per popoli
superflui”).
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